giovedì 5 gennaio 2012

Il bravo amministratore di stabili.

L'immaginazione mi porta a chiedermi cosa succederebbe nel caso un amministratore di stabili accettasse una “mancia” dalle ditte che prestano servizi favorendone l’affidamento del  lavoro.
Poniamo per esempio che la “mancia” sia pari al 10% dell’importo della regolare fattura, da versarsi ovviamente in nero, cosa che mi pare impossibile da realizzarsi se non altro perché in teoria prima di affidare un lavoro il bravo amministratore dovrebbe richiedere un certo numero di preventivi allo scopo di spuntare il prezzo migliore, perché in fondo la sua funzione è quella di far risparmiare i condomini.
Certo il bravo amministratore potrebbe raccogliere tutti gli altri preventivi e poi comunicare “all’amico” quella che è la cifra da scrivere sul preventivo affinché la sua offerta sia la migliore, ma in questo modo gli resterebbe il 10% del minor importo possibile.
Bisogna ammettere che alcune volte la matematica è davvero spietata!
Se fossi io il bravo amministratore lascerei stare la mini gara d’appalto e facendo leva sulla fiducia accordatami dai condomini direi all’amico di fornirmi un preventivo senza stare troppo a “tirare sul prezzo” anche perché a conti fatti è sempre meglio trovarsi nelle tasche il 10 % di tanto che non il 10 % di poco.
In questo modo però si può stimare che il costo del servizio rispetto a quella che avrebbe potuto essere la  migliore offerta potrebbe subire una maggiorazione anche del 30/40 % a cui poi bisognerebbe aggiungere il 10% di “ringraziamento”.
Ma potrebbe succedere anche di peggio, ad esempio che, come in una partita a poker qualcuno pur di prendersi il lavoro mettesse sul piatto il 15 %, si potrebbe anche fare tenendo conto che questo sistema assicura un largo margine da gestire.
E nel caso fosse il bravo amministratore a richiedere una “oliata” per fare funzionare bene il sistema quale dovrebbe essere l’approccio? Non certo diretto e brutale.
Con un piccolo slalom attorno ai paletti del buon gusto potrebbe essere questo:
“la nostra Amministrazione si avvale della collaborazione di diverse ditte che assolvono la gran parte dei servizi di cui ha bisogno, ma c’è una piccola parte di lavori che affidiamo a degli artigiani che collaborano con noi a tempo perso, come secondo lavoro, a causa di questo non sono in grado di rilasciare una fattura e di conseguenza siamo costretti ad avere a disposizione una cassa occulta  con cui pagarli in nero”.
Il questo modo il discorso suona bene e non viene detto nulla di esplicito, insomma, a buon intenditor poche parole!
Ora non vorrei che a causa di questo mio scritto qualcuno prendesse spunto per arrotondare i propri introiti e pertanto, in questo “gioco di fantasia” mi metto dalla parte del cliente, affinché sia in grado di scongiurare questa remota evenienza.
Compito del bravo amministratore è quello di “tenere la cassa” di ogni stabile, ma non necessariamente di occuparsi del reperimento di chi svolge i servizi, compito che potrebbe essere svolto anche dagli inquilini attraverso un rappresentante condominiale.
Richiedere dei preventivi  per il rifacimento di un tetto o la tinteggiatura delle facciate lo può fare chiunque, poi ci si  avvale dell’ausilio di un geometra per valutare quella che è la scelta migliore da fare.
Varrebbe la pena provare e nel caso si riscontrasse che si riesce a ottenere un non trascurabile risparmio potrebbe insorgere almeno il sospetto che “l’andazzo del 10%” sia una realtà, come d’altra parte si vocifera da almeno trent’anni nelle varie osterie della città.
Se ne cominciasse a parlare anche negli uffici preposti a controllare sarebbe mica male!
                                                                            
                                                                                                                 Fulvio Covalero

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