venerdì 13 gennaio 2012

Casa Milcovich

Il vicepresidente decide di vuotare il sacco : De Simone ha smantellato il laboratorio informatico dei disabili .


di Gabriella Ziani

Una lunga guerra intestina di soldi e di potere, con intrecci d’interessi familiari, e il costante uso a scopi diversi dei finanziamenti versati dal Comune per il mantenimento dei disabili della Uildm ospitati a Casa Milcovich, oggi nella bufera sotto i debiti.
Questo è il diario di Livio Bonetti, oggi vicepresidente, che vuotando il sacco racconta vicende delicatissime, «pronto - dice - a riferirle a un magistrato».
«I guai - afferma - sono cominciati nel 2005. La Regione concede oltre 300 mila euro per ristrutturare Casa Milcovich, che dopo una fatica di 10 anni ero riuscito a convenzionare col Comune.
Raccomando al tesoriere di versare quei soldi in un conto corrente a parte, solo per pagare le ditte. Non lo fa. Dunque alcuni pagamenti correnti avvengono coi soldi della Regione.
Arriva una fattura da 70 mila euro per i lavori e i soldi non ci sono. Responsabilità del tesoriere, non mia. Cerco un fido, un mutuo con la banca, ma nel frattempo vengo commissariato.
Ecco il secondo punto-chiave. Barbara Vitrani, che dal 1998 era direttore sanitario del nostro Centro fisioterapico era contraria a che la Uildm gestisse Casa Milcovich. Sua madre, Miranda Stanich Vitrani, era nel consiglio di amministrazione come revisore dei conti, a quel punto si dimette, portando con sè altri due componenti. Scrivono alla casa-madre di Padova, e io vengo, senza motivo, commissariato».
Miranda Stanich Vitrani è l’amministratore delegato della Vitrani spa, importante ditta triestina di arredamenti civili e navali.
Il Centro fisioterapico, già in convenzione con l’allora Usl per cura di distrofia muscolare e sclerosi multipla, nel 2000 aveva perso metà convenzione, con notevole riduzione del budget.
Per sopperire, il Centro si era accreditato col servizio sanitario per poter trattare anche patologie neuromotorie e da traumi. Ma secondo legge per una parte di queste convenzioni era indispensabile che la struttura si dotasse di un medico stabilmente presente. «Il bilancio - dice Bonetti - ne avrebbe risentito, così chiedemmo a Vitrani di trasferire nel Centro fisioterapico della Uildm la sua attività privata. Una mano lava l’altra. Ma poco dopo la Vitrani spinse per fare società tra lei stessa e la Uildm, cosa impossibile, siamo una “onlus”, così restò a stipendio.
I fondi del Centro dovevano andare alla Casa Milcovich, Vitrani non poteva avere mano libera. Lei continuò a fare una decina di visite private al giorno. Il cda ammoniva: “Deve pagarci le spese vive, usa l’ambulatorio, il telefono, la luce, le pulizie...». Bonetti viene di nuovo commissariato. «Miranda Stanich Vitrani e altri due scrivono a Roma - dice Bonetti - che io non sono affidabile».
Arriva Cesare De Simone, ex direttore centrale dell’assessorato regionale alla Sanità. Bonetti: «Ha subito smantellato il laboratorio di informatica che avevo realizzato per i disabili con soldi della Fondazione CrTrieste, ci ha fatto una palestra. Ha tesserato 160 persone senza sottoporle al cda, ha aumentato lo stipendio alla Vitrani da 3000 a 4500 euro al mese, dai nuovi tesserati è stato eletto presidente». Bonetti chiede giustizia ai probiviri, è reintegrato, ri-commissariato, sospeso, finché rientra «rieletto per un pelo, i vecchi soci avevano capito».
«Con De Simone - prosegue Bonetti - il debito è cresciuto a dismisura: 100 mila euro nel 2006, 209 mila nel 2007, altri 200 mila nel 2008, 157 mila nel 2010. Tutte spese rubricate“per amministrazione”, ma la Uildm, per amministrazione, ha solo un’impiegata, distrofica, e una scrivania».

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