lunedì 31 dicembre 2012

Cesare Battisti e Wilhelm Oberdank "eroi" italiani.

Un po' di storia trentina: Nel 1915 il deputato austriaco Cesare Battisti si arruolò nell'esercito italiano (Alpini). Suoi fratelli furono soldati dell'armata austriaca (Kaiserjäger), ma il fratello più piccolo fece anche lui l'alpino e divenne fascista.
Non si dice mai abbastanza che nell'estate del 1914 Battisti fu sorpreso a rilevare i ponti dell'Isonzo dopo un giro di spionaggio partito dall'Adamello, che stava durando da due mesi.
Fu rilasciato perchè aveva l'immunità parlamentare, però era sempre una spia.
Durante la guerra ha combatuto contro i trentini. Battisti venne catturato dai soldati austriaci (tutti trentini) durante un'incursione (si era nascosto sotto corpi dei soldati morti), e venne riconosciuto dall'ufficiale noneso Bruno Franceschini che lo consegnò alla giustizia militare austriaca.
Era deputato austriaco e perciò venne condanato per altro tradimento (disertore).
In Via Manci a Trento, suo padre gli ha sputato in faccia e gli ha gridato "Traditore!", così come i popolari e soldati.
Venne condannato alla forca nel Castello di Buonconsiglio davanti a tantissimi soldati trentini e popolari di Trento.
Dopo la condanna, ha ricevuto la salva d'onore in quanto militare dell'esercito italiano.

                                                                    Wilhelm Oberdank


Wilhelm Oberdank era figlio illegittimo di Josepha Maria Oberdank, una slovena di Gorizia, e del soldato veneto Valentino Falcier, arruolato nell'esercito austro-ungarico.
Quando Falcier abbandonò la Oberdank, questa si sposò con un altro uomo, che non riconobbe Wilhelm, il quale mantenne pertanto il cognome della madre.
In gioventù italianizzò il proprio nome e cognome in Guglielmo Oberdan per rivendicare la propria italianità.
Trascorse i primi anni di vita in una città segnata dai contrasti fra i fedeli all'Austria e gli irredentisti.
Si distinse nelle attività scolastiche e nel 1877, grazie ad una borsa di studio del comune di Trieste, poté iscriversi al Politecnico di Vienna.
L'anno seguente, però, avendo l'Austria proclamato la mobilitazione per occupare militarmente la Bosnia e l'Erzegovina come deciso nel Congresso di Berlino ricevette la chiamata alle armi e dovette interrompere gli studi.
Per non combattere agli ordini dell'Austria, decise subito di disertare e, aiutato da organizzazioni patriottiche italiane, abbandonò Vienna per trasferirsi a Roma dove poté iscriversi all'università, per completare gli studi in ingegneria.
All'ultimo anno fu però costretto ad interromperli poiché, a causa di alcune sue opinioni, il sussidio assegnatogli dallo Stato italiano gli venne revocato.
La morte di Giuseppe Garibaldi, avvenuta nel 1882, e il conseguente scoraggiamento degli esuli che avevano riposto in lui le loro speranze, spinse Oberdan a organizzare un attentato, assieme ad altri irredentisti (tra cui l'istriano Donato Ragosa, con cui si era sempre mantenuto in contatto), contro l'imperatore Francesco Giuseppe in visita a Trieste in occasione dei 500 anni di dedizione della città all'Austria (dal 1382).
Prima che l'attentato potesse compiersi, venne arrestato a Ronchi, in seguito alla segnalazione di un messo comunale che notò il suo ingresso clandestino in territorio austriaco nei pressi di Versa.
Condannato a morte dalla giustizia austriaca per diserzione e cospirazione, avendo confessato le intenzioni di attentare alla vita dell'imperatore Francesco Giuseppe, fu impiccato a Trieste il 20 dicembre 1882.

tratto da Wikipedia

mercoledì 26 dicembre 2012

Omicidio, femminicidio e idraulichicidio!

Il mondo dell'informazione non sa più cosa inventarsi per partorire stupidaggini.
Da sempre, quando un essere (più o meno) umano sopprime un'altro essere umano, il gesto viene chiamato omicidio.
Da qualche tempo è comparso il termine "femminicidio" credendo di specificare in questo modo che la vittima era di "sesso femmina" alla pari come per la soppressione di un uomo mica per caso viene definito omicidio.
Ma potrebbe accadere che nemmeno questa precisazione possa bastare e nella ricerca della massima precisione bisognerebbe parlare pertanto di "biondacidio o castanacidio".
In realtà traspare che il termine "femminicidio" viene appioppato nel caso il protagonista del crimine sia un maschietto, possibilmente sentimentalmente legato alla vittima, mentre non verrebbe usato sicuramente nel caso che ad uccidere la donna sia per esempio la sorella o la zia.
Violenza sulle donne da parte dei maschi in costante aumento quindi, ma non ci è dato di sapere se è veramente così o più semplicemente se in questo periodo fa "audience" parlarne.
D'altra parte anche il lancio di sassi dai cavalcavia hanno avuto a suo tempo il loro "momento di gloria", almeno fino a quando parlarne faceva comodo al mondo dell'informazione.
Comunque sia le donne muoiono per la reazione violenta del marito o dell'amante o del fidanzato abbandonato, questo è un dato di fatto.
Ma come si può spiegare tutto questo?
Prova a farlo un "uomo in gonna". Ogni tanto spunta qualcuno di questi "frammenti di pupù" che probabilmente invidiosi della notorietà goduta dai colleghi pedofili cerca la propria visibilità mediatica e lo fa senza curarsi che la stupidità che dimostra porta discredito su tutta una comunità di sacerdoti che veramente dedicano la propria vita al servizio silenzioso e senza alcuna gloria rivolto ai propri parrocchiani.
Qui di seguito pubblico il link attraverso il quale potrete leggere le farneticanti teorie di questo "marziano"!


A volte anche la "pupù" ha un'opinione!

La "terra di mezzo"

Nel tempo mi sono reso conto che esiste una "terra di mezzo" che è abitata prevalentemente dai "Leinonsachisonoio" tribù composta da personaggi che pur senza averne motivo hanno una altissima opinione di se stessi.
Diversi scienziati hanno studiato questo popolo e Piero Angela è giunto alla conclusione che sono discendenti degli "Homokul", popolo che abitava le nostre terre tra il 1.100 e il 128 sport!
Rimane il fatto che per quanto nessuno metta in discussione l'esistenza di queste etnie nessuno è riuscito a capire da dove provengano.
Allo scopo è stato creato un mondo a parte, non reale e di pura fantasia che viene chiamato appunto "la terra di mezzo".
Si trova a metà strada tra la terra e la residenza di Dio, che noi non siamo in grado di conoscere se non da
come viene raccontata nel Vangelo secondo Ivano Fossati: " ... dicono che Dio esite, ma si accontenta, di camere doppia con la vita siderale, mentre quì da noi piove sempre!.
Eravamo rimasti ai "Leinonsachisonoio".
Li si può riconoscere perchè abitualmente occupano posti di basso profilo e nonostante questo senza averne alcun merito.
Poi ci sono quelli che vendendo fumo si fanno strada nella amministrazione pubblica, il loro cocktail è composto da sorrisi, "santini"distribuiti  in campagna elettorale correndo dietro alle vecchiette e assidue presenze nelle parrocchie.
Molti di voi saranno curiosi di sapere come i possono riconoscere, è molto semplice.
Che vi troviate di fronte a un bidello, a un Vigile Urbano, a un consigliere o assessore e mentre gli parlate vi ascolta annoiato e vi risponde "eeeeeehhh!" e se poi alla fine accetta di fare il proprio dovere come stesse facendovi un favore è fatta, avete davanti un discendente dell'Homokul!

Andrej Pejbosky Group

Andrej Pejbosky è un gruppo presente su Facebook che cerca di conivolgere le persone al trovarsi assieme allo scopo di vivere delle ore all'aria aperta dando modo a tutti di allargare le proprie conoscenze, condividere esperienze e crare nuove amicizie.
Chi vuole conoscere meglio questa nostra iniziativa ci trova su Facebook Andrej Pejbosky
oppure può contattarci all'indirizzo mail:elscapeloto@gmail.com
I più "audaci" possono addirittura telefonare al 340 5504662.

martedì 25 dicembre 2012

Miramare e la sua evoluzione cul turale!


Natale 2012, uno dei luoghi di maggiore attrazione turistica di Trieste, per accedervi viene consigliata un'attrezzatura adeguata.
Massimiliano per quanto lungimirante mai avrebbe immaginato che i nostri "liberatori" avrebbero lasciato in totale abbandono il suo parco.


L'evoluzione cul turale dei nostri amministratori ha prodotto questi risultati, si è passati da "Luci e suoni" a "merda su tutti i fronti" che come molti intuiranno non è un musical!!


I cancelli in mezzo alle due gallerie di Grignano rimangono chiusi e anche l'entrata da Grignano è interdetta, probabilmente per non dar modo ai visitatori di vedere il degrado in cui si trova il parco nella parte più lontana dal castello.

E' una situazione imbarazzante, vergognosa, ma in quale letargo siamo tutti quanti caduti per lasciare che questi "immensi nulla" trattassero in questo modo le nostre cose?

  • Clely Quaiat Yumbulul
    Miramare, per me il simbolo della mia citta', visto da lontano e' magnifico ma quanta tristezza e abbandono quando ci si avvicina! Cosa e' successo alla mia bella citta'? Evidentemente il "governo locale" non ha gli stessi sentimenti che ho io, Trieste e' nel mio cuore ma non nel cuore di chi la governa oggi.
    Ero bambina quando abbiamo lasciato Trieste, non capivo cosa diceva papa', oggi capisco benissimo e vedo che aveva ragione, papa' era triestino nel cuore e non voleva vadere la sua amata Trieste distrutta da mani estranee, siamo partiti quando solo l'alabarda sventolava, nessuna altra bandiera!

sabato 22 dicembre 2012

Consumo del suolo, ne abbiamo solo per altri 60 anni.



Nel giro di vent'anni, poco cibo, rivolte e migrazioni di disperati.
Occorre intervenire prima di subito, in primis in Italia!


Sembra incredibile. L'umanità ha coltivato la terra per migliaia di anni, e non c'è nulla che ci appaia più "infinito" della risorsa suolo coltivabile.
Invece non è così: sembra che ne abbiamo solo per altri 60 anni, continuando con la tendenza in atto.
E non sono catastrofisti svitati o decrescitisti allarmisti a dirlo, ma nientedimento che il Wolrd Economic Forum. Trovate tutto qui sul Time, ecco una traduzione:
Un calcolo a spanne dell'attuale tendenza di degrado dei suoli suggerisce che abbiamo circa 60 anni di terra coltivabile rimasta.
Il 40% delle terre agricole del mondo sono classificate come degradate o molto degradate - quest'ultima definizione significa che il 70% dello strato superficiale, quello che consente alle piante di crescere, è ormai andato.
A causa dei sistemi moderni di agricoltura intensiva, il terreno superficiale ricco di humus sta andando perso a un ritmo che è da 10 a 40 volte superiore a quello di naturale rimpiazzo.
Le conseguenze saranno che perderemo il 30% di produzione di cibo nei prossimi 20-50 anni, e ciò rispetto ad una domanda che si prevede aumentata del 50%.
Ulteriori conseguenze? Alcune le abbiamo già viste: rivolte nei Paesi più colpiti dal rincaro dei generi alimentari.
Si assisterà anche a fughe di massa verso i Paesi più "ricchi", oltre che alla disperata corsa all'accaparramento delle residue terre buone da parte di chi può permetterselo, ovvero quel land grabbing che sta già avvenendo proprio sotto i nostri occhi.
Leggete l'articolo. E ricordatevi, per tornare in Italia, che qui si è parlato solo di erosione.
Aggiungete all'equazione anche le cementificazioni selvagge, le Grandi Opere, le discariche legali o illegali, l'abbandono delle campagne alla desertificazione da parte dei contadini che non riescono più a vivere a causa di un folle sistema economico, e potrete tirare le somme su quanto cibo anche il nostro Paese avrà la possibilità di produrre nei prossimi anni e decenni.
Perché va bene preoccuparsi per l'IMU o il debito, ma se il futuro è la pancia vuota allora è il caso di metterla subito al primo posto.


Finalmente a casa i vostri eroi!

Ho visto al TG il ritorno dei due marò e sentito nelle loro parole la gioia dell'abbracciare i loro cari, per la fine temporanea del loro "incubo".
Arebbero potuto spendere anche due parole per i due pescatori da loro uccisi, per quei famigliari che non li vedranno più, per un mondo dell'informazione che non li hanno mai presi nemmeno in considerazione.
Sono ritornati finalmente i vostri eroi, che in fondo hanno solo ucciso due pescatori!

venerdì 21 dicembre 2012

Tanti saluti al "Mago di OZ"

Finalmente il professor Monti ha riconsegnato le "chiavi di casa" al Presidente Napolitano: uno dei peggiori Governi che il nostro Paese ha avuto, non per la sostanza di quanto, in questo periodo, è stato legiferato ma per "come" è stato fatto questo "lavoro" che nessuno dei "politici", negli ultimi quarant'anni, aveva voluto o potuto fare.
L'esordio, permeato da bassa ipocrisia, può aver suggestionato favorevolmente solo qualche sempliciotto che non avesse conosciuto il valore double-face della semantica di certi personaggi universitari, abituati ad aver a che fare con tirapiedi (in attesa di diventare pure loro professori) o con lecchini congeniti (per mutazione stabilizzata del DNA), mentre non fatto tela su chi sa che dietro belle parole come "semplificazioni e liberalizzazioni" si nasconde sempre il recondito desiderio di mantenere per se stessi tutto e lasciare le "briciole" per chi no non fa parte della congrega.
Rammentiamo che per dare "lavoro" ai giovani venne proposto la liberalizzazione delle licenze dei taxi come se questa "uscita" demenziale" (suggerita da qualche commesso del palazzo al Professore) potesse risolvere i problemi struttorali italiani che attengono invece ad una economia disastrata a motivo di scelte errate del passato (remoto e prossimo) e clientelismo diffuso sia al Sud che al Nord del paese.
In un anno non è stato risolto nulla mentre è stata data una mazzata alla piccola economia del paese (quella reale!) succhiando, con balzelli e tasse di ogni tipo, tutta la linfa vitale di quel che ancora residuava della nostra imprenditorialità.


Vitaliano Battigelli

Il grande, potente OZ

                                              
 
 

A noi "chi ne la cazza?"

Succede frequentemente che norme spesso volutamente poco chiare lascino spazio a delle "furbate" che al 99,9 % dei casi vanno poi a danno del Cittadino.
A volte ivece vengono date delle opportunità che rimangono sulla carta semplicemente perchè non vengono rese note, ci si limita a dire "noi le cose le facciamo, ma se poi i Cittadini non le sfruttano!"
In pratica come se dicessi: "questa mattina ero in cima al monte Stena dalle nove alle dieci col chiaro intento di dare cento Euro a chiunque me li chiedesse, sono passati solo due infreddoliti escursionisti che non mi hanno nemmeno rivolto la parola!"
Noi tutti abbiamo subito delle "fregature" raccontarle quì significa mettere la propria esperienza negativa a conoscena di tutti affinchè ad altri non accada.
Facciamo squadra al grido " a noi nissun ne la cazza!"

Occhio gente che nessuno regala!!!! Provata esperienza 9 mesi di consumi con Enel energia, meglio pagare un pò di più, ma veramente una piccola differenza e restare con Acegas!!!!!!!!!!!
Domani all'Unione consumatori e poi via!! chiuso con Enel torno con Acegas e Estenergy e basta!!!!!!!!!!
Se qualcuno è con Enel dovrebbe controllare attentamente quello che paga e, nel caso di qualche dubbio recarsi all'Unione dei Consumatori!!!!!!


Scriveteci le vostre lagnanze a:
elscapeloto@gmail.com
dopo una breve verifica le pubblicheremo quì di seguito.

mercoledì 19 dicembre 2012

Una politica personalizzata

Siamo in grado di offrire una politica personalizzata per ogni singolo Cittadino.
Inviaci le tue richieste e le inserirò tutte nel nostro  programma.
Sei farmacista? Difenderemo strenuamente la categoria dei farmacisti!
Ti piace giocare a calcio? Ti costruiremo un campo di calcio proprio sotto casa.
Vuoi migliorare la tua condizione lavorativa? Stavamo giusto cercando una persona come te da assumere come dirigente.
Credi possibile tutto questo? Allora vai a farti prendere in giro da qualche altra parte!


Nelle pagine di questo blog troverete nel tempo un progetto pensato per una Comunità di Cittadini e non per alcune categorie, probabilmente vi accorgerete con lo scorrere delle pagine che ci sono diversi punti che non collimano con le vostre esigenze o non soddisfano le vostre aspettative, ma confidiamo sull'intelligenza di chi lo leggerà e ci piace pensare che riga dopo riga ognuno di voi si sentirà meno individuo e più parte di una "società di persone" che vuole insieme contribuire alla crescita della nostra città.

Tra i Cittadini .... da sempre!



  • Case di emergenza di Poggi Sant'Anna nel 1967 /68.
    Da anni i residenti lamentavano l'invivibilità di queste abitazioni, alcuni dovevano dormire con un naylon su
    l letto perchè pioveva dentro.
    Nel 1974 con Giorgio Marchesich a nome del Movimento Indipendentista Triestino avevamo raccolto delle firme affinchè a queste famiglie fossero date delle abitazioni almeno decorose!



    Giorgio Marchesich Caro Fulvio, Tu vuoi farmi piangere. Siamo a Natale, dovresti anche Tu essere più buono. Quante lotte, quante battaglie... ma anche quante vittorie!!!!
  • Fulvio Covalero Ricordo male affermando che alle provinciali del 1975 il Movimento aveva ottenuto un consigliere o c'era mancato poco?
    Comunque quella era stata la dimostrazione che la politica fatta per e con i Cittadini "paga" sempre!
  • Giorgio Marchesich Ottenemmo un consigliere provinciale con 5.681 voti. L'eletto sono stato io, ma per puro caso, perchè non si votava la persona ma il più votato negli allora 30 collegi, altrimenti tu avevi buone possibilità su tutti!!! Comunque ha vinto l'idea, quell'idea politico/sociale che ancora oggi ci unisce!!!
  • Fulvio Covalero Oltre 140 voti per me nella sola scuola di Largo Sonnino. 
    Mi fa ridere un pensiero che mi viene:
    Allora pensavo alle esigenze dei Cittadini e non alla politica, non avevo ancora capito che proprio questa è la politica.
    Ma avevo 23 anni!!!


martedì 18 dicembre 2012

Feci è anche un verbo!

FA REMO
Giaaà faaattooo?!!!?
Eh già, stasera il Consiglio Comunale è stato velocissimo! Neanche un'ora e si è deciso di chiudere i battenti.
La stanchezza di una settimana di duro lavoro ha sopraffatto i presenti costringendoli ad alzare bandiera bianca e votare la sospensione.
Come dici? E' solo martedi? Bon dai, ci son le feste tra sette giorni, serve tempo per comprare i regali.
E fu così che un ordine del giorno bello nutrito (tre delibere e ventinove mozioni) venne "potato" a tre delibere e due mozioni. Tutti d'accordo tranne un paio, ma si sa... un paio non bastano a far passare il buon senso, il rispetto per gli impegni presi, il senso di responsabilità di portare a termine il lavoro che ci si era prefissati.
Ed io sono qui a chiedermi quanti danni farà ancora sto Remo...
In qualunque occasione della vita (lavoro, famiglia, svago) ogni qual volta viene detto: fa Remo! puntualmente Remo non fa e neanche Romolo a dir il vero.
E di solito, in qualche modo si viene puniti che si sia grandi o piccini.
Se non studi e rimandi arriva l'interrogazione a sorpresa e giù il piccon (voto negativo)
Se prometti un lavoro per una certa data e non lo fai perdi dei soldi (negativo)
Se ti danno un incarico da svolgere e te ne freghi prima o poi ti licenziano (negativissimo)
Se siedi in Consiglio Comunale ( e non te lo ha ordinato il dottore... ) puoi dire: faremo!
Si può dire perché tanto chi se ne accorge? Chi vigila sul loro operato?
Sto imparando molto, sopratutto vedo, vedo con i miei occhi e sento con le mie orecchie tutto quello che non desidero faccia Chi è delegato a decidere per noi.
Non mi credete? Venite a vedere, un documento d'identità e potete assistere allo spettacolo. Gratis non è in qualunque caso, sia che decidiate di non ascoltare il mio invito sia che decidiate di fare san Tommaso. Ma forse farebbe bene capire come stanno le cose.

                                                             Antonella Nicosia
                                                             Obiettivo Trieste

lunedì 17 dicembre 2012

Acqua dal rubinetto o in bottiglia?

«Qualcuno vuol darcela a bere»
di Giuseppe Altamore, giugno 2003

«E’ molto chiaro che fare affidamento sull’acqua in bottiglia, pensando che solo perché non viene dal rubinetto sia più pura e immune dall’inquinamento, non risolverà affatto i problemi di sicurezza e approvigionamento», afferma Gianfranco Bologna, portavoce del WWF Italia.

«Ma la migliore acqua da bere non si trova necessariamente in una bottiglia», chiarisce Bologna.

«Se vogliamo bere acqua pura dobbiamo porre maggiori sforzi nel proteggere fiumi, laghi e falde idriche, e poi investire in modo che tale acqua arrivi in modo sicuro al consumatore attraverso i rubinetti».

Per queste ragioni, l’acqua minerale è stata inclusa tra gli otto mali che affliggono l’acqua in Italia nel controforum organizzato a Firenze negli stessi giorni del Terzo forum mondiale dell’acqua che si è tenuto a Kyoto nel marzo 2003.

Non solo, il consumo di acqua minerale è stato incluso fra i mali del «Pozzo di Antonio», il rapporto sullo stato dell'acqua in Italia, a cura di Riccardo Petrella, presidente del Comitato italiano del contratto dell'acqua, che delinea un quadro dello stato delle risorse idriche nel nostro paese e delle loro gestione.

E dove starebbe il male? L'acqua minerale non è forse più pura e più sana e, dunque, migliore per la salute di quella potabile?
Si chiede Petrella?

«La prima ragione del 'male', sta per l'appunto nell'ingiustificata credenza che l'acqua minerale sia più pura e più sicura dell'acqua potabile.

L'acqua minerale non è né per definizione né in pratica necessariamente più pura e più sana dell'acqua potabile
, si legge nella relazione.

Anzitutto l'acqua minerale non è considerata dal legislatore un'acqua potabile, ma come un'acqua terapeutica in ragione di certe caratteristiche fisico-chimiche che ne suggeriscono un uso per fini specifici.

Per queste ragioni è consentito alle acque minerali di contenere sostanze come l'arsenico, il sodio, il cadmio in quantità superiori a quelle invece interdette per l'acqua potabile.

Mentre non è permesso all'acqua potabile di avere più di 10µg/l (microgrammi per litro) di arsenico, è frequente che la maggior parte delle acque minerali siano contenute 40/50µg/l di arsenico senza l'obbligo di dichiararlo sulle etichette. Lo stesso vale per altre sostanze.

Valore limite di alcune sostanze contenute nell’acqua potabile e nell’acqua minerale
Valori limite acque potabili
Decreto L. 31/2001
Valori limite acque minerali
Decreto 542/92 – Dm 31/05/2001
Arsenico totale (µg/l) 10 50
Bario (µg/l) - 1
Cromo (µg/l) 50 50
Piombo (µg/l) 10-25 10
Nitrati (mg/l) 50 45-10*
Alluminio (µg/l) 200 Nessun limite
Ferro (µg/l) 200 Nessun limite
Manganese (µg/l) 50 2000
Fluoruro (mg/l) 1,50 Nessun limite
* Valore relativo ad acque destinate all’infanzia

Una clamorosa omissione che può essere pericolosa per la salute di chi beve sistematicamente la stessa acqua minerale per anni senza controllo medico.

Ricordiamo, inoltre, che nel febbraio 2000, l'Italia ha ricevuto un ammonimento da parte della Commissione dell'Unione europea, perché i valori massimi previsti per alcune sostanze tossiche e indesiderabili nelle acqua minerali italiane erano superiori alle norme imposte a livello comunitario»

«La seconda ragione del 'male'
risiede nel fatto che se - come abbiamo visto - l'acqua minerale non è né più pura né più sana della potabile è certamente molto più cara: dalle 300 alle 600 e persino 1000 volte più cara», aggiunge Petrella.

Secondo gli ultimi dati, derivati da un'inchiesta della Federconsumatori, il costo medio in Italia di 200 metri cubi d'acqua potabile, corrisponde al consumo medio di una famiglia, è pari, nel 2000, a 361.269 lire annue, cioè 1806 lire al metrocubo (0.93 euro).

Un litro di Perrier costa più di 1000 litri di acqua di rubinetto, la più cara d'Italia (quella di Forlì) e quasi 3000 volte di più dell'acqua potabile di Milano.

«Il successo di mercato delle acque minerali è chiaramente uno scandalo», continua Petrella.

«Ci troviamo di fronte a un fenomeno di sfruttamento a fine di lucro di un bene demaniale che secondo quanto ha riconfermato la legge sull'acqua del 1994 (la legge Galli) fa parte del patrimonio inalienabile delle regioni.

Lo sfruttamento avviene con il beneplacito formale ed esplicito delle autorità pubbliche.

Le regioni hanno ceduto il diritto di gestione delle acque minerali a delle tariffe ridicolmente basse.

Il caso della Lombardia, una delle regioni a più alta densità di fonti minerali illustra bene la situazione.

Su più di 2000 miliardi di lire che rappresentano il business delle acque minerali in Lombardia per 8 miliardi di litri di acqua estratti di cui solo 2 miliardi e mezzo sono stati imbottigliati e venduti (che fine hanno fatto gli altri 5,5 miliardi di litri estratti?), la regione Lombardia ha visto arrivare nelle sue casse meno di 300 milioni di lire, una miseria rispetto agli incassi delle imprese private.

Quel che è grave è che più dell’80% delle acque minerali sono imbottigliate in contenitori di plastica (in Pet), il cui costo si aggira sui 1° cent contro i 25 cent per la bottiglia di vetro.

I costi dello smaltimento ricadono sulle regioni che spendono di più di quanto incassino dai canoni delle concessioni di sfruttamento delle fonti.

«Non è difficile capire, ora, perché il business dell’acqua minerale sia così lucroso e le ragioni che hanno spinto il capitale privato a influenzare, tramite la pubblicità e la potenza della grande distribuzione, il comportamento delle popolazioni occidentali a diventare dei grossi consumatori d’acqua minerale», precisa Petrella.

«Aneddoto che aggiunge il 'comico' a una situazione inquietante: nel febbraio 2002 un decreto del Ministero della Sanità ingiungeva agli esercizi di vendere al consumatore l’acqua minerale naturale originariamente preconfezionata in confezione integra o aperta soltanto al momento della consumazione.

Una tale misura, se fosse entrata in vigore, avrebbe comportato uno sperpero inimmaginabile di bottiglie. Fortunatamente, di fronte alla numerose critiche, il Ministero ha ritirato il decreto alcuni giorni dopo averlo adottato».

Il business dell’acqua minerale è un business a forte concentrazione industriale e finanziaria.

Nestlé (multinazione svizzera) e Danone (francese) sono rispettivamente la numero uno e la numero due delle imprese mondiale d’acqua imbottigliata.

Da sole rappresentano più del 30% del mercato mondiale. Nestlé possiede più di 260 marche d’acqua minerale in tutto il mondo, fra cui Vittel, Contrex, Terrier (la più importante del mondo) e le italiane San Pellegrino, Lievissima, Panna. Fanno parte invece della Danone: Ferrarelle, San Benedetto (Guizza)…

Il grande business delle minerali in Italia è, dunque, fonte di benefici soprattutto per gli azionisti della Nestlé e della Danone.

«La terza ragione del 'male'
risiede nella mercificazione dell’acqua e nella privatizzazione dei servizi d’acqua.

Questi hanno trovato nel business delle acque minerali uno strumento potente di stimolo e di 'legittimazione'.

Perché non mercificare anche l’acqua potabile, si sono detti gli operatori privati?

Che differenza c’è – domandano – tra l’acqua potabile e l’acqua minerale? Se la mercificazione di quest’ultima non solleva nessun problema economico, politico, sociale, etico, perché – si chiedono il consumatore e il finanziere – si deve impedire di vendere e acquistare l’acqua potabile come ogni altra merce?
Perché le imprese private non dovrebbero prendersi cura anche dei relativi servizi idrici?

Il mondo commerciale dell’acqua minerale sta scombussolando l’intero settore dell’acqua.

Attirate dagli alti livelli di profitto e dalla allettanti promesse future del business acqua, potenti imprese come la Coca Cola sono entrate anch’esse nel settore introducendo un nuovo tipo di 'acqua da bere', l’acqua purificata.

L’acqua 'purificata' non è altro che acqua d’acquedotto sottoposta ad alcune operazioni di demineralizzazione e di declorizzazione.

Piano piano, il legislatore ha autorizzato anche in Italia la vendita in bottiglia dell’acqua di rubinetto.

Una grande confusione caratterizza sempre più il 'business dell’acqua' composto da un numero crescente di tipi d’acqua: acqua potabile di rubinetto, 'acqua da tavola (si tratta di acque da potabili in bottiglia), acqua potabile in bottiglia in bottiglia 'naturale' con 'aggiunta di anidride carbonica', acqua 'purificata', acqua naturale minerale (acqua minimamente mineralizzata, acqua oligominerale, acqua minerale terapeutica), acqua di sorgente (cioè acqua potabile prelevata alla fonte ma che non può essere clorata.

Tutte le acque minerali sono di sorgente ma non tutte le acque di sorgente sono minerali), acqua di sorgente 'naturale', acqua di falda.

L’espansione del 'mercato dell’acqua' ha condotto a un rimescolamento delle carte a livello delle imprese: le imprese tradizionali d’acqua minerali sono entrate nel settore dell’acqua potabile in bottiglia e, viceversa, le imprese d’acqua potabile cominciano a intervenire nel settore delle acque in bottiglia (minerali comprese).

Lo stesso dicasi delle imprese di soft drinks (limonate, cola, bevande gassate…) e del latte (la Parmalat, per esempio, ha messo sul mercato una sua acqua in bottiglia, l’'Aqua Parlamat'.

«Tutto ciò in una logica commerciale e di profitto. La mercificazione dell’acqua, facilitata dal boom delle acque minerali, rappresenta uno dei mali più gravi e insidiosi»
, accusa Petrella. 

La politica con e per i Cittadini.

 « L'uomo è per natura un animale politico » (Aristotele)

La prima definizione di "politica" (dal greco πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa città, la comunità dei cittadini; secondo il filosofo, "politica" significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini
partecipano.

Altre definizioni, che si basano su aspetti peculiari della politica, sono state date da numerosi teorici: per Max Weber la politica non è che aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza; per David Easton essa è la allocazione di valori imperativi (cioè di decisioni) nell'ambito di una comunità; per Giovanni Sartori la politica è la sfera delle decisioni collettive sovrane.


Al di là delle definizioni, la politica in senso generale, riguardante "tutti" i soggetti facenti parte di una società, e non esclusivamente chi fa politica attiva, ovvero opera nelle strutture deputate a determinarla, la politica è l'occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo stato o sue substrutture territoriali.

In tal senso "fa politica" anche chi, subendone effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, scende in piazza per protestare.


Ecco, stasera ho fatto politica, ho assistito ad una parte del lavoro del Consiglio Comunale.


E quando dico "politica" mi piace pensare alla definizione di Aristotele ovvero la determinazione di uno spazio pubblico al quale TUTTI i cittadini partecipano e visto l'argomento, ho ritenuto necessario partecipare.


Si deliberava sul Terminale di Rigassificazione GNL nella zona industriale di Zaule a Trieste.


Il Consiglio Comunale ha votato all'unanimità il suo NO al rigassificatore!


All'inizio il mio atteggiamento era di chi, per la prima volta, entra in punta di piedi in un ambiente sconosciuto, cerca il suo angolino appartato e comincia ad ascoltare, osservare e cercare di imparare.

Via via che i consiglieri prendevano parola ed esprimevano il parere del gruppo di appartenenza, la mia attenzione e conseguentemente i miei pensieri venivano distolti dall'atteggiamento distratto dei più, come se già sapessero dove andava a parare il consigliere di turno con tutta quella prosopopea per dire un si od un no.

Come se già sapessero quale sarebbe stato il parere di quello o di quell'altro gruppo.


Via via che passava il tempo, una irrequietezza invadeva l'aula, costringendo i singoli ad alzarsi, attraversare l'aula, parlare al cellulare (con la mano protesa a nascondere le labbra), chi si dedicava alla lettura del giornale, chi era indaffarato con il tablet, chi aveva necessità urgente di parlare con la persona seduta diametralmente opposta.


Proprio quando un suo collega stava parlando!


Proprio quando in aula c'era del pubblico che assisteva!


Proprio quando si parlava di un argomento "esplosivo" per la città ed il suo futuro!


Mi è venuto in mente mio figlio, alla fatica come genitore, di insegnargli il rispetto, l'educazione ed ho pensato: per fortuna non è qui con me stasera!


Ad onor del vero, c'era anche chi si rileggeva la delibera, la spulciava e ne snidava eventuali errori, facendoli poi presente all'assemblea affinché si prendessero le opportune correzioni.


Ma ad un certo punto si è passati il limite (per lo meno il mio limite) ovvero una persona ha iniziato a sbeffeggiarne un'altra mimandolo con una smorfia...

Che c'è di male direte voi.


Se fossimo stati in una trattoria assieme agli amici, si ci poteva stare.

Ma eravamo in aula, in Consiglio Comunale e con uno sparuto pubblico presente (senza contare quelli più fortunati che han seguito la diretta streaming)

Un atteggiamento spavaldo, impunito, irrispettoso e maleducato!


Maddai Antonella, siamo mica a scuola! Mica rischiamo il 7 in condotta! Sono adulti, maggiorenni e vaccinati, sanno quello che fanno...

Proprio tu ti fermi alle apparenze?! Contano i fatti, i risultati...

Beh vi prego, ma io dissento, io non sono stata educata così e non desidero che mio figlio, e le generazioni future siano così.


Che fare allora?


Partecipare, far vedere a questi signori, che ci siamo, che siamo lì ad ascoltarli, che siamo lì a fare aristotelicamente politica.


Questa sera solo un paio di consiglieri, nell'esporre la loro posizione, hanno rivolto lo sguardo verso il pubblico presente, facendoci sentire parte dell'assemblea. La maggior parte ci ha ignorati, ci ha resi invisibili... Ed avevano ragione, dobbiamo essere di più, più presenti, educatamente partecipi ma sopratutto visibili!
                                                                                             

                                                                                             Antonella Nicosia

                                                                                               Obiettivo Trieste