domenica 6 gennaio 2013

Vamos a votar, companeros! - Riflessioni di Marcello Difinizio e Antonella Nicosia

Come avrai certamente capito io non sono un uomo politico e, francamente, non ambisco neppure ad esserlo.
Sono solo un cittadino come tanti: stanco, esasperato, disgustato da tutto questo
ciarpame politico che ha affossato la mia vita e anche la speranza di una vita serena, la mia e quella di milioni i italiani come me.
Ciò premesso, ti posso solo dire che anch'io sono molto confuso sulla scelta di quelli che dovrebbero essere i prossimi inquilini di Palazzo Chigi.
Ma nella vita, come tu certamente saprai, spesso si va avanti per tentativi, e da questi tentativi si attingono sempre delle esperienze e degli insegnamenti (positivi o negativi) che portano però, a delle conclusioni, e di conseguenza a delle scelte per esclusione.
Perciò, al momento posso solo dirti che di certo non voterò questa gente, ciò che sono stati capaci di fare lo abbiamo già visto, e questo, a me personalmente, basta e avanza.
Credo che a questo punto non ci rimanga altro che Grillo o Ingroia, che di sicuro non saranno la panacea di tutti i mali, o la soluzione di tutti i nostri problemi, ma di sicuro questi non li abbiamo ancora visti, mentre degli altri ci stiamo portando le ferite addosso, e sono ferite gravissime, ferite profonde. ferite ancora aperte e sanguinanti che non si cancellano con quattro parole di ammissione dei propri errori, errori che non possono essere perdonati e ancora meno premiati rivotandoli per vedere se adesso si comporteranno bene (se uno mi spara addosso e riesco a disarmarlo e rimanere ancora vivo di certo no gli riconsegno la pistola per vedere se continuerà a spararmi oppure no).
Comunque, è altrettanto sicuro che Grillo o Ingroia, peggio di quello che hanno fatto i loro predecessori sarà difficile che riescano a fare, e francamente (e magari mi sbaglio, Dio non voglia) mi sembrano davvero delle persone oneste e in buona fede, e questo mi sembra già tanto, anzi, moltissimo, è IMPORTANTISSIMO. Se riuscissero solamente a far rispettare la costituzione e magari farci uscire da questa Europa delle multinazionali e della loro finta economia avrebbero già risolto l'80% dei nostri problemi.
Più di questo non so cosa dirti.


                                                                                             Marcello.Difinizio


"Errare humanum est"
di Antonella Nicosia

La locuzione latina errare humanum est, perseverare autem diabolicum, tradotta letteralmente, significa "commettere errori è umano, ma perseverare (nell'errore) è diabolico".
La frase è entrata nel linguaggio comune, come aforisma con il quale si cerca d'attenuare una colpa, un errore, purché sporadico e non ripetuto.
Sostanzialmente essa si rifà (anche se non letteralmente) ad un'espressione di sant'Agostino, anche se esistono diversi antecedenti in latino precristiano.
La prima fonte cristiana che contenga una frase analoga è San Gerolamo ("errasse humanum est", Epist. 57.12).
In seguito, sant'Agostino d'Ippona nei suoi Sermones (164, 14) afferma: Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere ("cadere nell'errore è stato proprio dell'uomo, ma è diabolico insistere nell'errore per superbia").
Il significato è chiaro: l'errare è parte della natura umana.
Questo, però, non può essere un'attenuante per reiterare uno sbaglio, quanto piuttosto un mezzo per imparare dall'esperienza.
Ecco... imparare dall'esperienza, sintetizzo così il pensiero di Marcello.
Perché non ha senso continuare a lamentarsi, a puntare il dito e non adoperarsi affinchè ciò che non ci piace venga modificato, cambiato, sostituito.
Chi mi conosce da più tempo, si stupirà nel vedermi schierata, anni fa pensavo al mio orticello, a farlo crescere bene.
Le sofferenze altrui mi procuravano dolore (ancora oggi) ma mi difendevo, tronfia (inconsapevolmente) della consapevolezza che quello che avevo me lo ero fatta da me e che gli altri...si diano da fare!
A distanza di anni da queste mie (strampalate) posizioni, la vita mi ha insegnato diverse "cosuccie".
Con la violenza ottieni violenza, con l'egoismo ottieni egoismo, e potrei proseguire citando la saggezza popolare.
Tutto questo per spiegarvi il mio nuovo atteggiamento nei confronti della vita, che amo e che mi ha convinta a viverla positivamente, nonostante i problemi (che non chiamo più problemi, ma opportunità).
Ecco...ora noi viviamo un momento carico di opportunità e allacciandomi al pensiero di Marcello, che condivido in linea di massima, vi invito a riflettere pensando in grande, perché grande è l'opportunità che abbiamo a disposizione potendo andare ad esprimere il nostro voto.
Voto che dobbiamo ponderare, consapevoli che non esiste la bacchetta magica per farci uscire da questa selva oscura, non basta più andare a destra o a sinistra, alternando le scelte con un semplice atteggiamento fatalistico.
Abbiamo la capacità e gli strumenti per battere nuovi sentieri e non aver paura di perdersi!
Buona bussola a Tutti*


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