Trieste: effetto SIOT
19 settembre 2011 - Redazione Malitalia - in Notizie dall'Italia
Violazione
legge Seveso a Trieste.Anche il parlamento europeo conferma il
procedimento di infrazione contro l’Italia.
Con
nota dell’8 settembre 2011 la Commissione per le petizioni del
Parlamento Europeo ha comunicato a Greenaction Transnational che a
seguito delle risposte ricevute dalle autorità italiane la
Commissione Europea ha confermato il procedimento di infrazione nei
confronti dell’Italia per violazione dell’articolo 13 paragrafo 1
della Direttiva Seveso 96/82/CE.
La violazione riguarda la mancata
predisposizione di effettive misure di sicurezza per gli incidenti
agli impianti industriali situati nella zona industriale del
capoluogo del Friuli Venezia Giulia.
Tra questi il terminale
petrolifero della SIOT (il più grande del Mediterraneo), depositi di
combustibili, di ossigeno liquido, di formaldeide costieri, nonché
uno stabilimento siderurgico (Ferriera di Servola).
Tutti questi
impianti si trovano a ridosso del centro abitato e potrebbero dare il
via ad incidenti a catena che investirebbero decine di migliaia di
persone.
Da qui la necessità di adottare piani di emergenza esterni
con informazione e partecipazione della popolazione alle prove sul
campo.
L’addestramento della popolazione ad affrontare le emergenze
è obbligatorio ogni tre anni. Nonostante tale situazione di
altissimo rischio incontrollato, le autorità italiane hanno pure
autorizzato la costruzione di un terminale di rigassificazione nel
porto di Trieste, in mezzo agli impianti industriali oggetto del
procedimento di infrazione da parte dell’U.E.
Il procedimento di
infrazione in corso è stato avviato a seguito della denuncia
presentata nel settembre del 2007 da Roberto Giurastante
(responsabile Greenaction Transnational).
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