lunedì 27 agosto 2012

Gli specialisti della salute.


I farmacisti continuano a portare avanti la loro battaglia nei confronti delle cosiddette "parafarmacie" e giusto per non essere fraintesi premettono che l'essere un "dottore farmacista" tutela il cittadino in virtù della conoscenza propria di chi la materia l'ha studiata, insomma nessuno pensi che i prezzi più bassi praticati dalle parafarmacie rappresentano per loro un grosso problema di concorrenza.



Giusto il discorso in linea teorica, anche se ritengo che ogni individuo che abbia superato i vent'anni sa di suo quali medicinali acquistare in caso di bisogno, per il resto si occupa il medico curante che fa la ricetta.



Una vecchia immagine del farmacista mi immerge in un mondo di vasi di vetro diligentemente ordinati, ognuno con le proprie etichette e all'interno polveri varie, erbe medicinali, boccette di liquidi.
Raffreddore? E il farmacista metteva un po di quella polverina, qualche frammento di foglia secca e raccomandava di lasciare in infusione almeno cinque minuti dopo la bollitura.


Oggi dai farmacisti non si presentano donnone provenienti dall'altipiano con fagottini di erbe essiccate, ma rappresentanti con libricini e computer e la medicina ha invaso anche altri settori: "tutto quanto produce benessere alla gente".
E seguendo questo filone in farmacia sono comparse creme abbronzanti, preservativi aromatizzati, creme per il corpo, rossetti e smalto per le unghie e via discorrendo.


Nessuno può negare che anche la musica faccia bene in quanto può essere rilassante, non da meno di una crociera, non è quindi escludere nell'immediato futuro la farmacia si possa trasformare in un centro commerciale con le diverse tipologie di "cura".
Questa mattina camminando per strada ho fotografato due vetrine che spiegano da sole l'esigenza che il farmacista sappia bene dosare gli ingredienti armeggiando con bilancini vari.



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